Siamo abituati a
immaginare l’uomo da una parte e la scienza e tecnica dall’altra, come se la
verità si fermasse alla contrapposizione, prima ancora che ad essa sia dato il tempo di disporsi su una scacchiera.
Mentre è anche che -
e lo spunto mi viene da certa filosofia mistica d’ispirazione
cattolica, per la quale la cosa è da condannare teoricamente/moralmente - scienza e
tecnica pur nella contrapposizione sono l’unica chance che l’uomo ha o sente di avere a disposizione per "insidiare" la
potenza divina. Ma qui l’uomo non deve osare, secondo quella filosofia, e
dunque l'antitesi più che ancestrale fra ciò che è come è in natura (fùsei) e ciò che è tecnico risulterà
sempre decisiva.