Se accusare di
marxismo e meglio di comunismo tutto ciò che sfavorisca il proprio arbitrio e
ostacoli i propri interessi è vituperabile, volgere quell’accusa contro la
parte migliore del pensiero cattolico laddove questo parli della persona e del
sociale (e anche dell'amore) è uno sporco gioco. Significa lavorare per deturpare e il volto stesso
del cattolicesimo come cultura e della cultura nazionale, per ferire l'uomo, giustificando con il pretesto della
fede “personale nonostante il mondo” modi di vita lasciati a sé stessi, rapporti di forza selvaggi, oscurità morale e intellettiva.
Come nascondersi oggi
il nesso fra distribuzione della ricchezza e nobiltà della mente, o fra vita
civile di un popolo e sana elaborazione di pensiero? Ci vuole un po’ più di
capacità a stabilire legami, senza erigere castella
a difesa dell’ignoranza e dell’oscurantismo. Dunque è evidente come sia
delittuoso sacrificare il patrimonio culturale, scientifico e di pensiero di un paese a rozzi
interessi materiali e/o a uno sgangherato principio di piacere.