mercoledì 6 febbraio 2013

Il partito cattolico in Italia




Pietro Scoppola
È oramai giunto, a mio modo di sentire, il tempo delle castagne; dal punto di vista economico, morale, politico e giuridico. E chi come me non è da oggi che non ha occhi per il futuro è umano che soffra il riflusso del passato: acque nostalgiche, sentimenti vissuti che chiedono di riemergere e anche, non disgiunte, questioni di cultura politica giovanile, riflesso di una crisi religiosa; e fra queste quella del cattolicismo politico, di un laicismo per così dire perennemente incompleto, ovvero del partito cattolico in Italia
Non so quanto il problema, nella sua portata culturale, sia stato malposto o sottostimato (esso però si ripresenta puntualmente, come è avvenuto in un recente forum della rivista Iustitia). So che mi sono sorpreso a ripensare alla Democrazia cristiana dei Moro e dei Fanfani, degli Andreotti e dei De Gasperi, al Partito popolare italiano di don Luigi Sturzo e - perché non - alla prima Democrazia cristiana, forse un po’ bizzarra nella mente del suo ideatore, don Romolo Murri. E questo per dire anche quanto fossero importanti certi miei studi sulla storia del movimento cattolico in Italia e sui rapporti fra Stato e Chiesa. 
E prima ancora di potermi interrogare su che cosa è veramente cattolico o cristiano - fu ad esempio Fanfani, se non erro, a volere la formulazione che noi conosciamo dell’articolo 1 della Costituzione: L’italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro -, mi sovveniva una tesi cara al compianto prof. Scoppola: che il partito cattolico rappresentava la libertà morale e di coscienza del cittadino dotato di sentimenti religiosi rispetto ai diktat della Chiesa romana, l’autonomia del cattolicismo politico rispetto alla cattolicità stessa della Chiesa; che insomma un partito nominalmente cristiano è piuttosto segno di laicismo che non di confessionismo. Nessuna dipendenza dunque da “quelli di là del Tevere”, nessun brachium saeculare. E questo egli sosteneva - avendo anche pagato di persona, perché esponente autorevole dei "cattolici del dissenso" - da storico onesto qual era, contrariamente a un’altra corrente di pensiero, secondo la quale invece la Democrazia cristiana altro non era che la ingerenza (intollerabile per uno Stato laico) della Chiesa nella società politica nazionale. 
Due interpretazioni a confronto, dunque, e meglio in conflitto; e a questo punto mi sono domandato: perché non è sempre esistito un partito cattolico, in grado di elaborare culturalmente gli elementi di fede religiosa traducendoli in morale, volontà e azione politica, e invece ogni tanto esce dall’oscurità e s'impone un  tragicomico "uomo della provvidenza", una maschera trionfante congeniale alle paure semiconfessate di milioni di persone? 
Alcide De Gasperi
E mi sono anche detto: forse che non furono i periodi storici in cui la scena politica fu occupata da partiti ufficialmente cattolici, fra i più promettenti per il popolo italiano? 
Ma è a questo punto che il mio interrogarmi si è approfondito, e mi è sorto il dubbio: se l’unità d’Italia fu fatta come fu fatta, e cioè in un modo lacerante - stati contro stati, popoli contro popoli - e privo di quella ideologia politica nazionale che né Mazzini né Cavour avrebbero potuto offrire, allora non è che sarebbe spettato al cattolicismo politico creare quel cemento culturale e quegli equilibri di cui essa aveva bisogno? È questo forse il messaggio da decrittare del non expedit? Ed è questo che poteva voler dire anche l’Italia di Berlinguer, che faceva capo alla idea di un cosiddetto “compromesso storico”, che evidentemente era qualcosa di più di una strategia? 

Come non dare ragione allora alla limpida esegesi del mio professore, come cioè non assegnare il primato, in un’epoca d’immagini, alla scena di un De Gasperi - salvo poi parlare di una sua beatificazione -, che chiede di essere ricevuto in Vaticano dal papa, Pio XII, il quale però si rifiuta di riceverlo; o a quella,  impressa nella copertina del libro di Ernesto Rossi Il manganello e l'aspersorio, della benedizione dei gagliardetti fascisti da parte di preti complici di un regime avvolto nella tenebra? 

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